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Cosa vedere a Rimini

Rimini si presta a numerose passeggiate sia nel centro storico che lungo le spiagge e nell’entroterra.

Ci si può muovere con la propria macchina (facendo attenzione alle zone ZTL) o i mezzi pubblici​

 

 

Il centro storico di Rimini è un concentrato di bellezza, arte, storia e vitalità. Già solo passeggiando tra le piazze e i vicoli ve ne renderete conto: v’imbatterete nel maestoso Arco d’Augusto, il più antico arco romano conservato, e nella famosissima Casa del Chirurgo, un prezioso scavo archeologico in Piazza Ferrari, vera e propria Domus romana appartenuta a un medico, appunto, con una stanza interamente adibita ad ambulatorio in cui ammirare arnesi medici, arredi tipici e anche splendidi mosaici. E ancora, Piazza Tre Martiri, che era l’antico foro romano, e Piazza Cavour, la più importante in epoca medievale, bellissima e regale con i suoi edifici storici come il Palazzo dell’Arengo, quello del Podestà e il Palazzo Comunale. Ma il simbolo vero della piazza è la Fontana della Pigna, al centro, da sempre punto di ritrovo per i cittadini. Allora, si parte? Appuntamento “alla Pigna”, da veri riminesi!

La vecchia pescheria e i luoghi del divertimento 
Sono due i cuori pulsanti della ‘movida’ riminese che, a seconda delle stagioni, accendono il divertimento notturno: la zona del porto e di Marina centro, con gli street bar e i locali sulla spiaggia, e le piazzette e le viuzze del centro storico dietro la ‘Vecchia Pescheria’, ogni sera si ritrovano migliaia di giovani per un aperitivo, uno spuntino, un concerto, un incontro. Il fascio della pescheria vecchia è dato dal perfetto connubio fra fascino della storia e meeting point di tendenza: cantinette, pub, ristorantini, tavoli all’aperto, luci di candele. Qui sono nate tante tendenze poi esportate nel resto d’Italia: dal finger food alle miniportate sui bicchierini o sui cucchiai decorati.

Il borgo San Giuliano
Oggi a Rimini se si parla di “borgo” s’intende principalmente quello di San Giuliano, sulla sponda settentrionale del fiume Marecchia, separato dal centro storico dal Ponte di Tiberio. Nato intorno all’anno Mille, era l’antico quartiere dei pescatori. Oggi le case qui sono alle stelle ed è un piacere passeggiare fra e sue stradine e piazzette, classico esempio di antica edilizia popolare, povera, di sapore medievale, ma perfettamente ristrutturate: muri color pastello spesso decorati da grandi muralesvasi di fiori sui balconi. Si dice che il Borgo San Giuliano fosse il luogo preferito di Federico Fellini e Giulietta Masina. Merita una visita la chiesa di San Giuliano, di sapore palladiano, antica abbazia benedettina (IX sec.) che la tradizione vuole eretta su un tempio pagano. Non solo perché fra le varie opere c’è anche un dipinto di Paolo Veronese: il Martirio di San Giuliano (è sull’altare maggiore). Il Borgo San Giuliano ha una caratteristica particolare: l’interesse a coltivare e custodire la propria storia, anche quella piccola e vicina nel tempo.

Ponte di Tiberio
Si tratta di un’opera magnifica, sempre di epoca romana. Augusto fece costruire, sul fiume Marecchia, questo ponte che fu portato poi a termine da Tiberio e per questo ancora oggi porta il suo nome. Esempio imponente della grandezza delle costruzioni romane e soprattutto della loro enorme abilità tecnica, il ponte a cinque fornici è realizzato in pietra d’Istria e segna l’inizio della via Emilia. È uno dei simboli della città e nasce, nell’idea originaria di Augusto, con l’intenzione di impreziosire il decumano massimo, la via del foro, che si apriva con il Ponte e si chiudeva con l’Arco di Augusto. Oggi in mezzo a queste due meraviglie trovate la bella passeggiata lungo il corso, che è davvero imperdibile: storia e modernità qui si intrecciano di continuo ed è una vera magia! Lasciatevi stregare!

Tempio Malatestiano 
Via IV Novembre. È un’intensa storia d’amore quella che racconta il Tempio Malatestiano (1450), capolavoro del Rinascimento italiano. L’amore è quello fra Sigismondo e la sua giovanissima amante diventata poi la terza e ultima moglie Isotta Degli Atti. Sigismondo fece realizzare quest’opera (prima rimaneggiando, poi demolendo una chiesa francescana) con l’idea che dovesse diventare un mausoleo per sé e per Isotta. Candido e ieratico con la facciata di marmo, firmata da un gigante della storia dell’architettura, Leon Battista Alberti, il Tempio Malatestiano contiene una serie di cappelle e di tesori: un Crocefisso di Giotto, un affresco di Piero della Francesca, i preziosi bassorilievi degli angeli che suonano su sfondo blu. La particolarità del Tempio Malatestiano è che per la prima volta, in piena filosofia rinascimentale, non si celebra solo Dio, ma piuttosto un uomo, Sigismondo. Un uomo che però cadde in disgrazia. Il suo sogno, il progetto non fu mai concluso. Ma è un incompiuto splendido.

Via IV Novembre, 35 – Rimini
Aperto dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 18.30 sabato, dalle 8.30 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 19.00 domenica, dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 18.30

La Domus del chirurgo
Una piccola Pompei riemersa dal buio dei secoli nel cuore storico di Rimini.L’importanza del ritrovamento archeologico ha fatto il giro del mondo perché si tratta del più ricco corredo chirurgico del mondo romano noto: un’area archeologica di 700 mq. che ha restituito gli strumenti del lavoro di un chirurgo che operava all’interno di un’abitazione di Ariminum nel III secolo, destinata in parte all’esercizio della professione medica e farmaceutica. La Domus è situata in Piazza Ferrari, proprio accanto al Museo di Rimini, di cui fa parte integrante, completandone il percorso.

Dal 10 settembre al 31 maggio: chiusa il lunedì.
Aperta dal martedì al sabato, dalle 8.30 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00.
Domenica e festivi, dalle 10.00 alle 12.30 e poi dalle 15.00 alle 19.00
Costo del biglietto: intero € 6,00 / ridotto € 4,00 / ulteriori riduzioni per gruppi.

Marina Centro
È l’anima della Rimini balneare. È il punto centrale del lungomare, che andrebbe vista in almeno due momenti: la mattina quando la vita si rimette in moto e gli ospiti chic del Grand Hotel attraversano il viale per scendere in spiaggia. E alle luci del tramonto quando i pescherecci rientrano in porto inseguiti da stormi di gabbiani Il punto migliore per aspettarli è la “palata” (contratto forse da “palizzata”). È il molo alla fine di viale Tintori: una passerella di 200 metri costruita sul mare. Un luogo per meditare, circondati dall’acqua a destra e a sinistra. Ad ogni ora del giorno incontrerete riminesi in cerca di un momento di introspezione. È proprio qui che Federico Fellini immaginava l’apparizione notturna del transatlantico Rex.