3^ Veleggiata delle 5 Terre

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Molto sono le cose da dire anche per una semplice veleggiata da Portovenere a Monterosso, lungo tutta la splendida costa ligure delle 5 Terre. Ben otto le barche che aderiscono all’iniziativa, giunta alla terza edizione, con “veleggianti” non solo locali. Ventitré le presenze alla simpatica cena di sabato sera, oltre ai dirigenti del locale Circolo Velico. Questo è una vera bomboniera, con l’accogliente porticciolo, la romantica spiaggetta, l’elegante terrazza e il raffinato ristorante sotto la folta vegetazione di pini marittimi. Un vero successo, che premia l’idea e gli sforzi organizzativi. L’evento è anche, e soprattutto, l’occasione per ricordare la prematura e tragica scomparsa dell’amico Claudio Valle, che, proprio lo scorso anno, era qui presente come tutti noi alla veleggiata, insieme a sua moglie Dyamila e ai suoi due figlioli, Gaia e Federico. Molto toccanti e commoventi sono l’entrata nel porticciolo dell’equipaggio di Zenzero, composto da Gaia, Federico e Dyamila, e il momento in cui il Capoflotta e i dirigenti del Circolo Velico di Monterosso ricordano la figura di Claudio. Veniamo ora alla veleggiata vera e propria, che si apre con le solite preoccupazioni circa le condizioni del mare, le cui previsioni segnalavano un’onda di 152 cm. Alle 11,00 in punto le otto barche, Avance de Galera, Enjoy, Fringuello Mannaro, Passepartou, StaGalla, Top Yacht 2.0, Zenzero e Zombi, si ritrovano presso la baia di Le Grazie. A motore, tutte in fila, si dirigono verso le Bocche di Portovenere, dove, a seconda dell’esatta situazione meteo, si prenderà la decisione finale, se partire alla volta di Monterosso o veleggiare invece entro il riparato Golfo. L’onda è alta, ma non come si temeva, per cui tutti insieme si decide di partire. Solo 4-6 nodi di vento, oltretutto in prua, costringono i timonieri a scegliere fra bordeggiare verso terra o verso il largo.

Le comunicazioni radio e gli incroci non mancano, evidenziando lo spirito goliardico della veleggiata. Riomaggiore, Manarola, Corniglia e Vernazza sembrano applaudire gli otto equipaggi che vedono sfilare davanti a sé. Infine, dopo quattro ore dalla partenza, è Avance a varcare per prima l’entrata del porticciolo del circolo velico. Applausi e sorrisi dal moletto per ogni arrivo, proprio come se si concludesse l’Ocean Race.

Particolarmente sonoro l’applauso per l’ultima barca arrivata, Passepartou, il cui equipaggio, Francesco, Sara, Nicola ed Annik, amici giunti da Padova, Firenze ed Alessandria, ha fortemente voluto concludere la prova a vela, nonostante il vistoso calo del vento.

Ormeggiate le barche, gli otto equipaggi si ritrovano tutti insieme sulla terrazza del circolo, davanti a spritz, birra e coca cola, a raccontare le varie scelte tattiche e le belle sensazioni provate, durante tutto il tratto percorso. I brindisi continuano presso il ristorante con i dirigenti, che, con una triplice premiazione, al primo equipaggio arrivato, al più giovane partecipante e al capoflotta, esprimono tutto il loro entusiasmo per l’iniziativa giunta felicemente e con successo crescente al terzo anno.

Toccante e commovente segue il momento del ricordo di Claudio e della lettura di una lettera che la famiglia dedica a tutti gli amici e a tutti gli amanti della vela. Un’elegante cena, rallegrata dall’ottimo vino locale, generosamente offerto dall’amico Carlo Colli, chiude la serata, lasciando gli equipaggi alle proprie cuccette. Molti infatti sono coloro che dormono in barca.

Al risveglio, dopo la colazione consumata in terrazza, davanti allo spettacolo di un mare ormai quasi completamente pacato, si armano le barche per il ritorno e si riparte.

Eolo sembra essersi dimenticato degli otto equipaggi, ma, dopo un po’ di attesa, eccolo sopraggiungere: 2-3, forse 4 i nodi di intensità, che impegnano, si fa per dire, gli equipaggi, ma comunque sufficienti per lanciare la sfida. All’altezza dello scoglio Ferale, proprio dove la costa assume un colore rossastro, tanto che è nota come “le Rosse”, il vento abbandona definitivamente la flottiglia. Poco importa, perché il più è fatto e Portovenere è lì a sole 2 miglia. Un po’ di motore, e, dopo essere sfilati sotto la magica chiesina di San Pietro, tutti a casa con la gioia e la soddisfazione di aver vissuto un week end di mare, sole e amicizia.

Vera amicizia!

Grazie a tutti.

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