Barcolana

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Il ritorno di Pekora Nera

Non che si fosse persa o fosse sparita, ma subito dopo il Nazionale di Torre del Greco, la Pekora Nera, con il suo equipaggio, Sampiero, Giumelli e Boldrini, sembrava aver accusato il modesto, si fa per dire, ottavo posto; solo il quarto nella flotta spezzina.

Dal Nazionale di Torre del Greco non aveva più partecipato ad alcun evento, sia nel Golfo che fuori e, cosa ancor più preoccupante, aveva rinunciato all’ appassionante e consueta sfida del Match Race di Castiglione. Qualcuno ha addirittura pensato ad un passaggio di testimone o alla fine di un ciclo. Niente affatto, la Pekora stava solo ricaricando le pile, in previsione di quell’evento, e che evento, che l’anno scorso l’aveva vista per tre volte sullo scalino più alto del podio. Sto parlando della Barcolana One Design, della Barcolana By Night e della Barcolana Classica. Un tris favoloso, mai realizzato da nessun altro; un tris possibile, ma sicuramente molto, ma molto difficile da replicare. Oltretutto quest’anno l’appuntamento della One Design coincide con una tappa del Trofeo Nazionale del Timoniere, ragione per cui il parter dei partecipanti è ricco di nomi altisonanti e di sicuro interesse. L’ansia e la curiosità sono veramente al massimo. All’appuntamento di Grignano di venerdì ci sono quasi tutti i protagonisti di Torre del Greco. Peccato solo per le assenze del Campione Italiano in carica, Enrico Pucci su Serbidiola, di Lorenzo Carloia su Amarcord e quella di Massimiliano D’Elia su Grisù. Un bel vento fra gli 8-10 nodi e un tiepido sole sono il preludio della prima delle tre prove previste. Al via subito i migliori sono in testa, gli incroci sono frenetici, mentre il vento via via cala vistosamente. Alla boa è Forgione a precedere il gruppo. Gli spi si gonfiano appena e questo induce il pur bravo Comitato a ridurre la prova e fissare l’arrivo alla boa di poppa.

La veloce Pekora non può tradire le attese e, alla stessa stregua di un velocista puro, brucia Ricomincio da Te di Forgione, proprio negli ultimi metri della prova. E uno! Una lunga pausa per aspettare di nuovo il vento, che arriva esattamente dalla parte opposta del campo di regata. Si riposizionano le boe e, con un modesto 5-6 nodi, si riparte. Questa volta però, così come nella terza prova, non c’è storia: Davide Sampiero, Cesare Boldrini e Sandrino Giumelli impongono la loro classe e firmano, con due primi, entrambe le prove. E sono tre! Tra gli inseguitori i più agguerriti e regolari sono Sambo, con Pistore e Cavallarin su Engy, Marin, con Capozza e Stimamiglio su Avance de Galera. Un po’ meno regolari, ma sempre tra i primi, Riccardo Garzi con Kokkaburra, Marco Sacchi con Malandrina, Alessandro Ferrara con Diavolo a 4, Mario Forgione con Ricomincio da Te, Massimo Patelli con Scirocco, Romano Dolciami con Amarcord e Walter Jagodic con Schizzo. Meritevoli di applausi tutti gli altri, che si sono sempre battuti con correttezza e sano agonismo. Pekora Nera, con tre primi di giornata, può rientrare serenamente nell’accogliente porticciolo di Grignano, pensando con una certa tranquillità alla quarta e ultima prova dell’indomani. La prova del sabato sicuramente non è facile, viste le scarsissime condizioni del vento e soprattutto visto il piccolo neo dell’organizzazione che pone la partenza in concomitanza con quella degli Open Crociera. Prova che costa cara a ben quattro equipaggi ed in particolare a quello di Dolciami, che dal primo si vede retrocedere all’ultimo posto con un pesante BFD, frutto di partenza anticipata con bandiera nera. Pekora, giustamente prudente, si limita a controllare i diretti rivali, chiude terza e applaude alla vittoria di un’altra barca spezzina, Avance de Galera. Pekora, con ben sette punti di vantaggio, centra il primo obiettivo della trasferta triestina: vincere la One Design.

Giusto il tempo di dissetarsi e mangiare un panino e si fa rotta verso le Rive per la Barcolana By Night. Centinaia e centinaia di persone, tra cui ci attendono sulle Rive i nostri amici meteoristi di Luicchio, che rimarrà a terra per un imprevisto, e   di Top Yacht 2.0, Zenzero e Enjoy, che invece domenica, come già da anni, saranno in regata con Green Go, un comodo 41 piedi. Un gran bel vedere e una situazione alquanto particolare per uno sport come la vela, che, escludendo la Coppa America, non prevede né spettatori né tifo sul campo. Esaltante per chi gode di sufficiente autostima, fonte di maggior timore e di ansia per gli altri. Ben 32 gli equipaggi al via su un percorso classico ed affascinante, per i ridotti spazi e per il susseguirsi di cambi di andatura. Lo spettacolo parte puntuale alle 17,30, di poppa e con un vento appena, appena, appena rilevabile.

La vicinanza a terra è tale che dalle Rive gli spi sembrano un solo grande telo multicolore. Le barche avanzano, con lentezza ma avanzano. Pekora trova un buco, stramba e parte. Dietro è il delirio, tra colpi, spinte, urla e anche qualche manata. Chi può, StaGalla, gira largo e viaggia tra i primi; altri, Avance de Galera, rimangono intrappolati e fermi. Pekora viaggia libera ed aumenta il suo vantaggio vistosamente. Seconda, terza e quarta boa senza grossi problemi; sulla quinta, mentre Pekora è sempre prima, StaGalla compie un piccolo capolavoro: vira non sulla boa, ma molto oltre, sulla lay line per la sesta boa.

Supera così due barche ed è quarta. Sulla sesta boa, a poca distanza dalla prua della Vespucci, si ode il suono che preannuncia l’arrivo alla boa successiva. Per Pekora Nera non ci sono problemi e festeggia con un triplo urrà il conseguimento del secondo obiettivo: vincere nuovamente la Barcolana By Night. L’attenzione e il tifo degli amici sulle rive sono ora per StaGalla, che potrebbe arrivare al podio.

C’è ancora una poppa per tagliare il traguardo e a bordo la concentrazione sulle manovre è massima, non altrettanto l’attenzione riservata ai rivali; l’equipaggio spezzino infatti non si accorge dell’arrivo da poppa di un… “certo” Enrico Negri. Con un’andatura più orzata, Negri raggiunge StaGalla e la mette nei rifiuti. A niente serve l’immediata strambata, anzi! StaGalla deve cedere ancora una posizione a BarKino, che viaggia con mure a dritta e chiude così al sesto posto. Peccato! La felicità a bordo è comunque tanta. Il rientro a motore a Grignano vede le tre barche, Pekora, Avance e StaGalla, sorridenti e soddisfatte e soprattutto pronte per il terzo e grande appuntamento con la Barcolana Classica.

Chiunque abbia partecipato ad una Barcolana, conosce bene il fermento che anima tutte le banchine di tutti i numerosi porticcioli, da Duino a Porto San Rocco; per gli altri è difficile immaginare realisticamente l’animazione e la quantità di persone che si preparano per l’evento. Sono 2015 le barche, dai Maxi ai piccoli Meteor, al via della 51° edizione di questo evento, riconosciuto come il più affollato al mondo. Sembra tutto perfetto, ma manca qualcosa: il vento. Sì, perché l’intensità misurata è poco oltre lo zero e poco al di sotto dell’uno. Anche i Maxi, con le loro gigantesche vele, riescono a malapena a muoversi. Puntualissimo, alle 10,30, il colpo di cannone dà il via. Velocità 0,4 – 0,6, tutti sottovento e angolo di bolina prossimo ai 60°. “Che tormento! Non arriveremo mai neanche alla prima boa”. “Pazienza! Siamo qui e proviamo ad andare avanti”. Ben presto l’agonismo lascia il passo all’allegria e alla goliardia; la radio, da strumento ufficiale di comunicazione, diventa strumento di battute, sfottò e barzellette; sulle barche c’è chi fa ginnastica, chi dorme, chi mangia, chi suona il saxofono, ma soprattutto… beve. Prosecco, vino, birra e non è importante se da bottiglie, lattine o damigiane. Basta bere. “Comitato! Comitato! abbiamo terminato il prosecco. Cosa dobbiamo fare?” Più volte il Comitato intima di utilizzare il canale 09 per cose serie, ma ben presto cede le armi. La riduzione della regata alla seconda boa costituisce un’ottima notizia. Sì, ma come e quando si arriva alla seconda boa? Dopo più di un’ora e mezza dalla partenza, i fuochi d’artificio, esplosi a Trieste, ci fanno intendere che, forse, quella barca laggiù, appannata dalla foschia, è riuscita ad arrivare. Beati!

Ad un miglio circa dalla prima boa, sembra arrivare il vento. Si fa per dire, ovviamente! La velocità della barca arriva fino a 2,8 nodi e finalmente la boa è proprio lì, in prua. Si vedono Engy, Pekora e Avance de Galera con lo spi. Si vedono altri meteor: siamo tutti lì. Alla boa 1, diversamente che in tutte le altre edizioni, non c’è il solito ammassamento, anzi non c’è neanche da virare e le mura a destra danno anche la possibilità di chiedere acqua. Tutti credo che si siano domandati: “ma come siamo messi?”. “Boh!?”. Da StaGalla, oltrepassata la boa, scorgiamo solo Pekora, avanti, che cerca di navigare libera; vediamo un amico meteorista finire in acqua per la rottura di una draglia, vediamo un mare di barche ferme o quasi, protese verso un arrivo lontanissimo. Un vero calvario, che per StaGalla, solo alle 15,29, ha termine con il taglio della linea di arrivo. Ad oggi non sappiamo ancora il definitivo ordine di arrivo. I bravi Sambo, Pistore e Cavallarin su Engy, pare abbiano avuto la meglio su Sampiero, Boldrini e Giumelli su Pekora Nera. Se così fosse, sarebbe sfumato il tris dello scorso anno della barca spezzina, ma sicuramente non possiamo parlare di delusione. Pekora è tornata con il suo equipaggio affiatatissimo, Sampiero è lo stesso grande timoniere di una barca, che è sempre pronta a regalarci grande lustro e soddisfazioni.

Grazie e complimenti a tutti.

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