Vincere una regata, è vero, non è un grande evento, soprattutto quando a vincerla sono un timoniere e un equipaggio avvezzi al successo, ma vincere la regata, anzi La Regata, quella più conosciuta e affollata al mondo è ben altra cosa. Parliamo della Barcolana, un evento unico nel panorama velico e non solo; una regata “Evento”, capace di schierare al via oltre 1000 barche tra le più diverse, sia per disegno, sia per livello tecnico. Si passa dai maxi yacht di 80 piedi, in carbonio, con vele fantascientifiche , condotte da timonieri blasonati (Cayard, Pellaschier, Vascotto ……) a barche mitiche (Moro di Venezia) a barche sgangherate il cui equipaggio può essere un’intera famigliola, attrezzata di tutto punto con variopinti salvagenti.
Televisioni, elicotteri, stuoli di giornalisti e fotografi fanno da corollario a questa Regata di 13 miglia.
Un percorso fisso, un trapezio, sempre lo stesso negli anni, ma sempre più affascinante. Un fascino che risiede nel numero dei partecipanti e soprattutto nella difficoltà delle condizioni climatiche, che non sono mai le stesse: si passa dalla calma piatta che consentì di arrivare solo a 20 barche nel 2012, a violente sventolate di bora a 45/50 nodi nel 2000.
Bene, in questo quadro trova spazio anche una barchetta, la nostra barchetta, il Meteor che tante soddisfazioni ha dispensato in questi ultimi anni alla nostra flotta. E’ proprio questa barchetta di 6 metri a regalarci un’ennesima gioia: la vittoria alla Barcolana. Si, gioia, perché tutti siamo stati felici nell’apprendere che proprio uno dei nostri, un nostro equipaggio ha sbaragliato il campo, imponendosi alla grande su quel meraviglioso palcoscenico.
Ma andiamo per ordine e cominciamo dall’inizio. Il programma della trasferta sarebbe dovuto essere molto più ricco, in quanto per il sabato erano previsti ben due eventi: Il Trofeo Miramare, con campo di regata proprio di fronte all’omonimo Castello, e la Barcolana By Night.
Fin da venerdì notte, però, il nostro amico vento ha iniziato a farsi sentire sempre più impetuosamente, trasformandosi via via nel conosciutissimo vento di Bora. L’intensità, che via via cresceva dai 30 ai 35 e 40 nodi, e forse anche di più, ha cominciato a preoccupare gli organizzatori, costringendoli ad annullare qualsiasi evento del sabato e a posticipare la partenza della mitica Barcolana dalle 10,30 alle 12,30 della domenica.
L’ansia e il timore di aver fatto inutilmente tanti chilometri si sono impadroniti di tutti noi, che eravamo lì, ciascuno per essere uno dei tantissimi.
Finalmente la domenica mattina ci regala una giornata con 10/12 nodi di vento e qualche goccia di pioggia. L’urlo del cannone segna le 12,30 e la partenza di oltre 1000 barche. Un muro di vele e un mare di persone. Si parte, finalmente! Si parte un po’ liberi e un po’ sotto le vele dei Mega, dei maxi, dei 50, dei 45, dei 40 piedi …….
Si parte e si issa quasi subito lo spinnaker. Qualche raffica ci assale ma niente di più. Una o due strambate e siamo già alla prima boa. Nel moltitudine di vele che ci circondano, non si capisce dove siano i nostri avversari, ma lo spettacolo è ancora più affascinante. La seconda boa è quasi inutile, perché la bolina porta direttamente a raggiungerla senza fare bordi. E la regata, forse, parte proprio da questa boa: gli avversari adesso si vedono bene e le distanze non sono tali da ritenere che i giochi siano fatti. C’è chi si allunga a sinistra e chi invece vira per andare a destra; entrambi hanno ragione, perché alla terza boa, davanti al castello di Miramare, le posizioni e le distanze cambiano di poco. Il quarto lato è quello decisivo, perché, lì il vento è quasi un ricordo, 4/5 nodi.
Allora il difficile diventa interpretare i salti di vento che in questa delicata fase, la fanno da padroni. Solo chi sa “leggere” questi salti va avanti senza intoppi e solo chi ha “classe” è in grado di “leggere” queste situazioni. Superata la quarta boa, è quasi una passerella e il folto pubblico assiepato lungo la costa, sugli scogli e sulle Rive di fronte all’arrivo, non può far altro che applaudire il vincitore della Barcolana Meteor 2015: il nostro grande Davide Sampiero con Sandrino Giumelli e Cesare Boldrini al centro.
Solo chi era presente può capire l’emozione di quel momento!
A loro il nostro applauso e il nostro grazie per aver dato lustro alla nostra flotta Meteor.
Biagio Pergola
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