Primaverile di Spezia – Analisi

con Nessun commento

Con le tre belle prove di domenica scorsa si è chiuso il Primaverile della Spezia incentrato su tre weekend, di tre prove per giornata, 18 prove in programma nel totale. Di queste, alla fine, ben 13 sono state portate a termine con regolarità e spettacolarità. A testimoniare la grande incertezza del risultato nelle diverse prove, caratterizzate, il più delle volte, da bellissimi duelli alle boe e agli arrivi, sono le quattro barche, sulle 13 partecipanti, che sono riuscite a tagliare per prime il traguardo: Pekora Nera, Piripipetta, Don Saverio e 698. Le diverse prove sono state affrontate in tutte le condizioni meteorologiche: non è mancato il vento debole, il sole e la pioggia battente, così come non si è fatto desiderare il vento forte.

Primaverile che è stato caratterizzato da:

  1. Ottima forma e messa a punto di equipaggio e barca di Pekora Nera, che con il suo equipaggio tipo, Sampiero, Nocentini e Giumelli, è riuscita a mettere a segno ben 7 primi, 3 secondi e 1 terzo.
  2. Elevato livello tecnico-tattico della flotta testimoniato da arrivi al  photo finish, ingaggi spettacolari e altamente tecnici alle boe, elevato numero di barche, che via via si sono alternate nelle prime otto posizioni.
  3. Buona risposta di partecipazione, 13/19 barche abitualmente regatanti, nonostante il naturale e fisiologico calo di un post nazionale.
  4. Buono l’interesse mostrato dai timonieri circa il Trofeo loro dedicato e fortemente voluto dal capoflotta; Trofeo che, a fine stagione, consacrerà il miglior timoniere del Golfo 2016.
  5. Inserimento di 4 nuovi equipaggi e altrettante barche che da tempo avevano abbandonato le regate: Alisea, Enjoy, Guangua e Zenzero.

Per contro il Primaverile ha anche evidenziato aspetti di criticità:

  1. L’assenza, anche se temporanea, di barche ed equipaggi “storici”, come: Sesta Galla di Pergola, Fringuello Mannaro di Schnaider/Rognoni, Nekerellina di Ferrarini, Nonno Nicola di Martinucci, Zombi di Olivieri, Speedy di Gallo, Azezigioa di Perugna, Broomstick di Santi, Grisù di Bettanin. Assenze sicuramente non dovute a calo di interesse agonistico, ma piuttosto a difficoltà logistiche, di equipaggio, familiari o di lavoro. Assenze che sicuramente si sono avvertite, prima di tutto in acqua e poi su un bilancio che risulta sempre più difficile da far quadrare.
  2. L’accresciuta difficoltà di reperire equipaggi, soprattutto tra i giovani, problema questo di notevole criticità, che dovrà costituire un serio argomento di riflessione e programmazione per il capoflotta e non solo.

Ovviamente non siamo a disegnare dei bilanci o a tirare le somme, ma se il buon giorno si vede dal mattino, allora ……….

Buon vento a tutti.

Rispondi