Cosa dire di un equipaggio di Marina di Massa che a gennaio di quest’anno decide di comprare per la prima volta un meteor, per provare a divertirsi nel Golfo dei Poeti, dove la flotta è davvero numerosa e, pare, anche forte. Una rapida ricognizione nel mercato dell’usato e a Chioggia c’è un meteor, già stazzato e pronto per regatare: Serbidiola, dal primo verso dell’inno Asburgico del 1797, in versione italiana, “Serbi Dio l’Austriaco Regno”. Papà Paolo Pucci e il giovane figlio Enrico lo acquistano e lo portano a Marina di Massa. Ne l’uno che l’altro sono dei neofiti velisti, anzi, i loro trascorsi agonistici sono prestigiosi e datati; ma il meteor è una barchetta “strana”. Il primo confronto agonistico nel Golfo è decisamente positivo e, nel Campionato Primaverile di Spezia, l’equipaggio, completato a prua da Lorenzo Cianchi, anch’esso giovane promessa, incamera 2 primi, 3 secondi e 4 terzi posti. Alla fine del Campionato sono secondi, ad un punto dal vice campione italiano Davide Sampiero. Ottimo avvio e, incoraggiati dal capoflotta, Serbidiola risulta nell’elenco dei partecipanti al Nazionale di flotta a Torre del Greco. È proprio qui che lo stesso equipaggio, con una barca “non certo nuova”, all’ombra del sempre minaccioso Vesuvio, compie quello che nessuno avrebbe mai ipotizzato o immaginato. Tutti gli occhi sono puntati sulla sfida infinita Carloia-Sampiero, primo e secondo nella passata stagione, e poi c’è Sambo, la De Martino, Sacchi, Dolciami, Garzi, Comenale, Godone, senza contare una possibile sorpresa dei Napoletani Giusti e Desiderio. Ancora, “corre voce che su Scirocco ci sia il fortissimo Corbucci”. Nella prova di apertura Serbidiola fa subito capire che non teme nessuno e mette tutti in fila. Sarà la fortuna del principiante? Chissà. Forse è proprio così, perché nella seconda prova Corbucci prende le misure e piazza il colpo vincente ai danni di un’altra barca spezzina, Grisù con Max D’Elia al timone. La nostra simpatica Serbidiola è solo undicesima.
Nella terza finalmente il Campione uscente Carloia si fa vedere e, infilando il bravo Sambo, conquista il primo posto nella prova e il secondo nella classifica provvisoria di giornata, proprio dietro a Corbucci.
La notte, si dice, porta consiglio ai nostri Pucci con Lorenzo Cianchi e la seconda giornata è uno show della flotta spezzina.
Pucci incassa due primi e un secondo, Max D’Elia (Grisù) porta a casa un terzo, un ottavo e un quarto e, spuntato quasi a sorpresa, Michele Marin su Avance incassa un secondo, un terzo e un ottavo. Completa la performance di flotta il vice campione uscente Davide Sampiero con Pekora Nera, che deve “accontentarsi” di un quinto, un sesto e purtroppo un BFD. La classifica provvisoria dopo sei prove, corse sempre con vento intorno ai 8-10 nodi e un’ondina impegnativa, vede al comando proprio il nostro Pucci con 5 punti di vantaggio su Carloia, 7 punti su Sambo e 9 punti su Corbucci.
Per il Trofeo Locatelli l’ago della bilancia si sposta nettamente a favore degli spezzini, con 7 punti di vantaggio sugli amici rivali del Trasimeno.
Siamo però ancora alla seconda giornata e tutto può succedere.
Tempo nuvoloso e vento debole con la solita ondina, sempre più noiosa ed impegnativa, accolgono i 58 equipaggi al via nella terza giornata. Condizioni veramente difficili, dove solo quelli veramente bravi sanno fare la differenza. Corbucci ovviamente dimostra tutto il suo potenziale e si impone nelle prime due prove. Pucci però si difende alla grande e chiude con un quinto e un secondo posto. Carloia (Amarcord) e Marin (Avance de Galera) si dividono un terzo e un quarto a testa. Il vento cala ancora e la partenza per la nona prova, che regalerebbe il secondo scarto, si fa desiderare. Al primissimo accenno di rinforzino, il Comitato decide di provarci. Partenza valida. All’ennesimo calo di vento il Comitato non esita e alza N/A. Tutti in porto a leccarsi le ferite. La classifica riduce a 4 i punti di differenza, non più su Carloia (3-4), ma su Corbucci (1-1). Tutto è ancora aperto per il titolo individuale, mentre per quello di Flotta, Spezia distanzia di 10 punti il Trasimeno.
Sabato, confermando le previsioni, la sveglia è bagnata. Un bell’ acquazzone condito da vento uguale a zero, riunisce tutti nell’accogliente Circolo Nautico. Le riserve di sfogliatelle ricce e frolle ben presto si esauriscono e i caffè non si contano. Gli equipaggi solidarizzano sempre più e progetti e programmi si intrecciano fino a rasentare la noia. Eolo continua a sonnecchiare pigramente mentre i bravi membri del Comitato si alternano sulla terrazza per scrutare l’orizzonte. “Forse qualcosa si muove!”. Chissà quali sentimenti e quali pensieri aleggiano nell’anima e nella mente dei vari protagonisti! Sicuramente sono in tanti ad augurarsi che Eolo si svegli e permetta di portare a termine almeno l’agognata nona prova. Sicuramente, però, ce ne saranno altrettanti che invece sperano il contrario, che tutto rimanga congelato e “quel che è stato è stato”.
Qualcuno comincia a rassettare e qualche altro corre a preparare il carrello; non manca chi addirittura decide di alare la “barchetta”, portandosi sotto la gru. Quando tutto sembra segnato, ecco che il Comitato invita gli equipaggi a muoversi: è un disperato tentativo, apprezzabile ma inutile. Sì, perché alle 15,00 circa, c’è la resa.
Il Nazionale di Flotta è di Serbidiola. Sì proprio di quella barca che a dicembre era parcheggiata inutilmente in un rimessaggio a Chioggia, mentre Enrico e papà Paolo forse neanche pensavano di comprare un meteor, partecipare ad un Nazionale e addirittura laurearsi Campioni Nazionali.
Il Vesuvio in questa occasione ha saputo eruttare non lava ma gioia e felicità.
Complimenti a Enrico, Paolo e Lorenzo e complimenti anche alla flotta di Spezia, che dopo 5 anni riporta il prestigioso Trofeo Locatelli nel Golfo dei Poeti e questo grazie agli equipaggi di Grisù (D’Elia, Bettanin e Conti Guasteschi), Avance de Galera (Marin, Capozza, Stimamiglio e Vaccarone), Pekora Nera (Sampiero, Boldrin e Giumelli), StaGalla (Pergola, Cerruti e Caleo) e Zenzero (Gigliola, Turcolini, Mozzachiodi).
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