Virare

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Con la riduzione dei percorsi  verificatasi negli ultimi  anni , e con la conseguente riduzione dei distacchi  negli arrivi tra le barche che partecipano ad una regata, l’esigenza di ben virare e di non perdere nemmeno un decimetro  nell’esecuzione delle virate  è diventata vitale.

 

Premesso che le rotaie (e quindi il punto di scotta) del genoa sono poste a 105 cm. dalla
mezzeria del Meteor e che la base del genoa è lunga 340 cm.,  risulta che l’angolo di scotta   del genoa ( o almeno della sua base) è pari a circa 19°.

 

Postulando per comodità di bolinare contro un vento con direzione esattamente 360° , e che la barca faccia un angolo di bolina di 40°, descriveremo al rallentatore una virata che ci porti da mure a sinistra ( gradi bussola 40°) a mure a destra (gradi bussola 320°).

 

Orbene, si procede mure a sinistra con rotta 40° e ci si PREPARA  a  virare.

Cominciamo col dire che il prodiere dovrà pensare solamente a trasferire se stesso dalla murata di sinistra a quella di destra nel modo più rapido e tale da bilanciare con il proprio peso l’assetto della barca prima e dopo la virata ( qui non ci interessa  affrontare le tecniche di virata con rollio).

Il centrobarca, vero artefice della virata, curerà che almeno 2,5-3 mt della scotta di destra , a valle dello strozzascotte, siano perfettamente in chiaro lungo la panca di destra.

Afferrata la scotta, la libera dallo strozzatore e la tiene in tiro, avvolta sul winch, senza mollarla (chi ha le macchinette afferra la scotta , libera la scottina della macchinetta dallo strozzatore tenendola in tiro e si tiene pronto).

 

Il timoniere dà l’ORDINE di virare.

E viene all’orza : 40°, 30°, 25°.

A 19° il genoa, che è ancora cazzato, fileggia perfettamente allineato col vento .

Il centrobarca, rivolto a prua , scotta destra ancora  tesa in mano, osserva attentamente il genoa.

 

15°, 10°  :  OKKIO !!   La prua  non è ancora passata dalla direzione del vento ma il genoa inizia ad essere appena già a collo !!

 

QUESTO E’  L’ATTIMO per il centrobarca di liberare la scotta di destra dal winch o dalla macchinetta .

Negli istanti in cui  la barca evolve e la bussola segna 5°, 0°, 355° , Il genoa viene “aspirato via “ dal lato destro e comincia a distendersi sul lato sinistro. Il centrobarca recupera con 2,3 bracciate la scotta di sinistra.

[ Importante notare come la manovra sia grandemente facilitata dall’assenza dello strallino  il quale, tranne che per venti di forza straordinaria, è bene sia messo tranquillamente e costantemente a riposo  a piede d’albero o lungo una sartia bassa ] .

 

350°, 345°.

A 341° ( pari a 360° meno 19°) il genoa fileggia geometricamente allineato tra il vento e il punto di scotta di sinistra .  Il centrobarca ha buon gioco nel cazzare quasi completamente e senza sforzo il genoa sulle nuove mure.

 

330°, 320°. La barca è di nuovo in rotta sulle mure a dritta. Se anche il genoa non è ancora perfettamente a segno, poco male. Si poggia un pelo a 310° e mentre si recuperano gli ultimi 2,3 cm. di scotta, si costruisce velocità.

 

Virare in questo modo (4-6 secondi dopo adeguato allenamento) evita che il grembiule del genoa esca dalla battagliola, è una manovra estremamente pulita, fa risparmiare un sacco di fatica all’equipaggio, non fa perdere neanche un briciolo di terreno.

Carlo Cadeo

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