Week end di premiazioni a Napoli. La Classe si fa notare anche con mare grosso. A Macchese il Trofeo Alessandro Chiodo.

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Assegnati i premi dei primi tre appuntamenti del Campionato Invernale d'altura dove sono in gara anche i nostri Meteor. il racconto di Massimo Mercurio Miranda, vincitore del Trofeo Alessandro Chiodo, tanto caro alla flotta di Napoli

Talvolta, bisogna andare aldilà del risultato sportivo!

Sì, ci sono situazioni nelle quali, più d’ogni altra cosa, ciò che conta veramente, è l’emozione!”

Si è concluso a Napoli un week-end di premiazioni, quelle dei primi tre appuntamenti del Campionato Invernale della Vela di Altura, giunto alla sua 51° edizione.

Tre Trofei assegnati, quattro week end impegnativi per le condizioni meteo, caratterizzate da vento forte ed onda.

Premiata, nell’ambito della categoria sport boat, anche la Classe Meteor, nella quale conduce Zizz’e Pacchiana, di Sergio Giusti, grazie alla regolarità dei piazzamenti. Lo segue il team giovanissimo di Alben, a bordo i fratelli, Raimondo e Simone Orpello, vincitore per la Classe della Coppa Arturo Pacifico.

Gradino d’argento per Macchese, di Massimo Mercurio Miranda, che ha vinto in Classe la Coppa Giuseppina ALoji, ed il Trofeo Alessandro Chiodo tanto caro alla flotta napoletana, svolto nell’ambito del Trofeo Gaetano Martinelli.

Proprio al Chiodo, Macchese si è distinto particolarmente.

Una regata molto impegnativa, con vento da Ponente e onda molto formata, tanto che gran parte della flotta iscritta al Campionato, ha preferito non mollare gli ormeggi. Unico meteor sulla linea di partenza, quello di Massimo, che ha concluso la prova e guadagnato punti nella Classifica Generale arricchendo il tesoretto prima della pausa nataliza.

L’entusiasmo e la contentezza del risultato ce lo racconta Massimo Mercurio Miranda:

“Talvolta, bisogna andare aldilà del risultato sportivo!

Sì, ci sono situazioni nelle quali, più d’ogni altra cosa, ciò che conta veramente, è l’emozione!

Quella emozione che pervade il tuo cuore e quello dei tuoi compagni d’avventura che, al cospetto di un mare impetuoso che mette in mostra tutta la sua maestosa forza sollevandoti a quasi tre metri d’altezza, ti fa rendere conto di quanto siamo piccoli nel bel mezzo della furia degli elementi.

E se non bastasse questo a farti capire che la decisione più saggia da prendere è quella di rientrare in porto, ci si mette un vento di Maestrale che soffia costante a più di 25 nodi con raffiche superiori ai 30 a ricordartelo.

Ma come ho detto, ci sono momenti in cui dimentichi che quando Eolo e Nettuno mostrano i muscoli il miglior marinaio è quello che resta a terra e ti basta uno sguardo d’intesa con il tuo equipaggio e nel mio caso, un timbro di voce che fa trapelare l’emotività dettata dalla sana, lucida follia evidenziata dal pronunciare due semplici parole piene di significato: ”Si! Facciamolo!”. Facciamolo! Ma non per vincere facile perché i tuoi avversari hanno saggiamente scelto di non rischiare oppure non hanno avuto la possibilità di partecipare.

Facciamolo! Ma non per pavoneggiarci per aver portato a casa un altro trofeo.

Facciamolo per Alessandro!

Facciamolo per un ragazzo che amava il mare ed i nostri fidi Meteor e che un triste destino ha voluto strappare alla gioia della sua famiglia e dei suoi amici.

Si! Lo abbiamo fatto per Alessandro Chiodo! Perché dopo due anni di buio provocato da una maledetta pandemia, quest’anno la memoria di Alessandro andava nuovamente celebrata!

Anche quest’anno il trofeo fortemente voluto da Donatella, sorella di Alessandro ed istituito dal Club Nautico della Vela, doveva essere assegnato. Affinché indelebile, anche in questo piccolo modo, resti il ricordo di un ragazzo che, come noi, amava la vita ed il mare!”

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